Quaresima

Cos’è la Quaresima e perché la si celebra?

La Quaresima è il tempo liturgico nel quale si “prepara la Pasqua: la liturgia quaresimale guida alla celebrazione del mistero pasquale sia i catecumeni, attraverso i diversi gradi dell’iniziazione cristiana, sia i fedeli, per mezzo del ricordo del Battesimo e della Penitenza” (NORME GENERALI PER L’ORDINAMENTO DELL’ANNO LITURGICO E DEL CALENDARIO).

Nel 2021, la Quaresima inizia il 17 febbraio (Mercoledì delle Ceneri) e finisce il 1° aprile (Giovedì Santo), quando inizia la Messa della Cena del Signore. La domenica di Pasqua è il 4 aprile.

La rappresentazione biblica del numero 40 nella Quaresima

La Quaresima è legata al numero 40 già nel nome, che deriva dal latino “quadragesima dies”, che significa letteralmente “quarantesimo giorno” e fa riferimento al periodo di 40 giorni tra il Mercoledì delle Ceneri e la Domenica delle Palme, che dà inizio alla Settimana Santa. Altri riferimenti salienti al numero 40 sono:

Dio fece piovere 40 giorni e 40 notti ai tempi di Noè (Genesi 7,4);

Mosè trascorse 40 giorni digiunando sul Monte Sinai, solo con Dio (Esodo 24,18);

Il popolo di Israele ha trascorso 40 anni in esilio nel deserto verso la Terra Promessa (Numeri 14,33);

Elia ha camminato per 40 giorni e 40 notti verso il Monte Oreb (1 Re 19,8);

Israele ha vissuto 40 anni di pace sotto i giudici (Giudici 3,11);

Sono durati 40 anni i regni di Saul (Atti 13,21), Davide (II Samuele 5,4-5) e Salomone (I Re 11,42), i primi tre re di Israele;

Giona profetizzò 40 giorni di giudizio perché Ninive si pentisse (Giona 3,4);

Gesù venne portato da Maria e Giuseppe al tempio 40 giorni dopo la sua nascita (Luca 2,22);

Gesù ha digiunato 40 giorni nel deserto, dov’è stato tentato dal demonio (Matteo 4,1-2; Marco 1,12-13; Luca 4,1-2);

Per 40 giorni, Gesù risorto ha istruito i discepoli prima di salire al Cielo e inviare lo Spirito Santo (Atti 1,1-3).

C’è anche chi pensa che Gesù sia rimasto fisicamente morto per approssimativamente 40 ore, pur non essendoci evidenze storiche di ciò.

A cosa rinunciare per la Quaresima?

Poiché la Quaresima è un tempo di penitenza, si usa offrire un sacrificio al Signore, sia per chiedere la grazia della conversione personale, sia per rafforzare la nostra volontà per poter cooperare con questa grazia. Le due cose vanno insieme, poiché senza Dio non possiamo fare nulla (Giovanni 15:5).

Il miglior sacrificio che possiamo fare è rinunciare a peccare. Le liturgie dei primi giorni di Quaresima sottolineano la vanità della preghiera e della penitenza senza la conversione morale. Per il cattolico, l’esame di coscienza quotidiano, la Confessione più frequente, così come la Messa e la Comunione più frequenti, per quanto possibile durante la pandemia, sono dei buoni modi per prepararci alla Pasqua. Sarebbe anche bene leggere la Sacra Scrittura, pregare la Coroncina della Divina Misericordia e il Santo Rosario, ogni giorno, se possibile, mediando sui testi o sulle preghiere.

È anche consuetudine fare qualche sacrificio materiale, che richieda forza di volontà e abnegazione, che sia la televisione o i social media, cibi o piaceri che ci piacciono particolarmente, svaghi e altri piaceri che desideriamo in eccesso, e che ci trattengono dalla preghiera e dalle buone opere. Il tempo in più può essere speso per pregare e per servire, sia per fare volontariato nella propria parrocchia, o in un ente di beneficenza locale.

Santa Caterina da Genova disse: “Il digiuno quaresimale mi fa sentire meglio, più forte e più attiva che mai”. La Quaresima dovrebbe aiutarci ad essere più attivi, nella Carità – nell’amore per Dio e per il prossimo. Questa è la migliore preparazione per la celebrazione del più grande atto d’Amore della storia.

“La Quaresima, tempo ‘forte’ di preghiera, di digiuno e di impegno verso quanti sono nel bisogno, offre ad ogni cristiano la possibilità di prepararsi alla Pasqua con un serio discernimento della propria vita, confrontandosi in maniera speciale con la Parola di Dio, che illumina il quotidiano itinerario dei credenti.” – S. Giovanni Paolo II

Dov’è la Quaresima nella Bibbia?

Sebbene la Quaresima non sia menzionata di per sé, i 40 giorni di preparazione di Gesù nel deserto della Giudea per il Suo ministero pubblico danno alla Chiesa una forte base biblica per le sue pratiche quaresimali. Nostro Signore digiunò e pregò durante quelle settimane, così come affrontò, e vinse, le tentazioni del Maligno. Noi siamo chiamati durante la Quaresima a imitare la Sua determinazione.

Cosa significa rinunciare a qualcosa che ti piace?

Madre Angelica la mette in questo modo,

“Quando fai penitenza per la Quaresima, imiti Gesù, e in secondo luogo rafforzi la tua volontà così che quando qualcosa di peccaminoso ti viene incontro, puoi dire di no. Vedi, c’è un doppio vantaggio nel fare penitenza. La vera penitenza, non rinunciare alle caramelle per l’amore di Dio…. Se hai rinunciato a qualcosa che ti costa, non soldi, ma qualcosa qui dentro, allora alla fine della Quaresima sei più forte. La tua volontà è più forte per dire no a cose più importanti”.

Madre Angelica Live, 7 marzo 2000

Quali sono le regole penitenziali per la Quaresima?

Poiché il pentimento è necessario per la salvezza, lo sono anche gli atti che lo manifestano (Luca 13,1-9; Atti 26,28). Durante tutto l’anno, la Chiesa chiama i fedeli a fare penitenza, stabilendo quindi norme di digiuno e astinenza per aiutarci.

Ogni venerdì è un giorno di penitenza, un riconoscimento dei nostri peccati e del prezzo della nostra salvezza. È un piccolo Venerdì Santo che ci prepara ogni settimana alla domenica, una piccola Pasqua. A meno che non sia una solennità (per esempio la festa di San Giuseppe, venerdì 19 marzo 2021), i cattolici di rito latino devono astenersi dalla carne. Negli Stati Uniti, i cattolici sono autorizzati a sostituire una penitenza diversa nei venerdì fuori dalla Quaresima. Durante la Quaresima, tuttavia, questo permesso è revocato.

All’astinenza del venerdì si aggiungono le seguenti disposizioni, come descritto dalla Conferenza Episcopale degli Stati Uniti:

Il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo sono giorni obbligatori di digiuno e astinenza per i cattolici. Inoltre, i venerdì di Quaresima sono giorni di astinenza obbligatoria.

I membri delle Chiese cattoliche orientali devono osservare la legge particolare della propria Chiesa sui iuris.

“Il dolore e la sofferenza non sono altro che un bacio di Gesù, un segno che ti sei avvicinato così tanto a Gesù che Lui può baciarti.” – S. Madre Teresa di Calcutta

Quali sono le tre cose che facciamo durante la Quaresima?

Nel Discorso della Montagna, Nostro Signore spiega tre modi diversi per orientare il nostro cuore a Dio, e questi principi sono particolarmente utili durante il nostro viaggio nella Quaresima. Tradizionalmente chiamati i tre pilastri della Quaresima, includono l’elemosina (cfr. Matteo 6:1-4), la preghiera (cfr. Matteo 6:5-15) e il digiuno (cfr. Matteo 6:16-18).

Qual è la differenza tra digiuno e astinenza

Il digiuno è il sacrificio di rinunciare ai pasti normali, limitandosi ai cibi di base. Non è necessario, tuttavia, restare a pane e acqua! È consentito fare un pasto normale (pranzo o cena), purché entrambi non costituiscano una refezione completa.

L’astinenza consiste, invece, nel consumare carne di animali a sangue caldo, né sughi o zuppe a base di queste carni. È concesso mangiare pesce.

Quando è obbligatorio digiunare e quando lo è praticare l’astinenza?

Il cattolico osservante è tenuto a digiunare solo il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo.

Anche l’astinenza è obbligatoria in queste due date, ma si estende a tutti i venerdì dell’anno (a meno che non coincidano con altre solennità particolari).

Per i membri della Chiesa Cattolica, le norme sul digiuno sono valide dai 18 fino ai 59 anni mentre, per il precetto dell’astinenza, sono vincolanti a partire dal 14° anno d’età.

Nei giorni in cui il digiuno e/o l’astinenza è obbligatorio, l’orario da rispettare corrisponde a quello di una giornata intera (da mezzanotte a mezzanotte).

Perché Gesù andò nel deserto?

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (paragrafi 538-540) insegna,

I Vangeli parlano di un periodo di solitudine di Gesù nel deserto subito dopo il suo battesimo da parte di Giovanni. Spinto dallo Spirito nel deserto, Gesù vi rimane per quaranta giorni senza mangiare; vive tra le bestie selvatiche e gli angeli lo assistono. Alla fine di questo periodo Satana lo tenta tre volte, cercando di compromettere il suo atteggiamento filiale verso Dio. Gesù respinge questi attacchi, che ricapitolano le tentazioni di Adamo in Paradiso e di Israele nel deserto, e il diavolo lo lascia “fino al momento opportuno”.

Gli evangelisti indicano il significato salvifico di questo evento misterioso: Gesù è il nuovo Adamo che è rimasto fedele proprio dove il primo Adamo aveva ceduto alla tentazione. Gesù compie perfettamente la vocazione di Israele: in contrasto con coloro che avevano provocato Dio durante i quarant’anni nel deserto, Cristo si rivela come il Servo di Dio, totalmente obbediente alla volontà divina. In questo, Gesù è il conquistatore del diavolo: egli “lega l’uomo forte” per riprendersi il suo bottino. La vittoria di Gesù sul tentatore nel deserto anticipa la vittoria della Passione, l’atto supremo di obbedienza del suo amore filiale per il Padre.

La tentazione di Gesù rivela il modo in cui il Figlio di Dio è Messia, contrariamente a quello che Satana gli propone e a quello che gli uomini vogliono attribuirgli. Ecco perché Cristo ha sconfitto il tentatore per noi: “Perché non abbiamo un sommo sacerdote incapace di compatire le nostre debolezze, ma uno che sotto ogni aspetto è stato messo alla prova come noi, senza tuttavia peccare”. Con i solenni quaranta giorni della Quaresima la Chiesa si unisce ogni anno al mistero di Gesù nel deserto.

“Maria, nostra guida nel cammino quaresimale, ci conduca ad una conoscenza sempre più profonda di Cristo, morto e risorto, ci aiuti nel combattimento spirituale contro il peccato, ci sostenga nell’invocare con forza: «Converte nos, Deus salutaris noster» – «Convertici a Te, o Dio, nostra salvezza».” – Papa Benedetto XVI

Dove si trova la tentazione di Gesù nella Bibbia?

Il Vangelo di Matteo dà un resoconto della tentazione di Gesù.

Mt. 4,1-11 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Egli digiunò quaranta giorni e quaranta notti, e poi ebbe fame. Venne il tentatore e gli disse: “Se tu sei il Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani”. Ma egli rispose: “Sta scritto, Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

Allora il diavolo lo condusse nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se tu sei il Figlio di Dio, buttati giù; perché sta scritto, Egli darà ai suoi angeli l’incarico di custodirti” e Sulle loro mani ti reggeranno, perché tu non urti il tuo piede contro una pietra”.

Gesù gli disse: “Di nuovo sta scritto: “Non tenterai il Signore tuo Dio””.

Di nuovo il diavolo lo condusse su un monte molto alto e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria; e gli disse: “Tutte queste cose io ti darò, se cadrai e mi adorerai”. Allora Gesù gli disse: “Vattene, Satana, perché sta scritto, Adorerai il Signore tuo Dio e a lui solo servirai”. Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco che vennero degli angeli e lo servirono.

Quali furono le tre tentazioni di Gesù?

Primo, quando Gesù era straordinariamente affamato dopo il suo digiuno di 40 giorni, Satana chiese a Gesù di trasformare le pietre in pani. In secondo luogo, Satana chiese a Gesù di gettarsi giù dal tempio perché gli angeli lo avrebbero protetto. L’ultima tentazione fu quando Satana mostrò a Gesù tutti i regni del mondo, dicendo che li avrebbe dati tutti a Gesù, se Gesù lo avesse adorato.

È interessante notare che Satana usò le Scritture in modo distorto per cercare di convincere Gesù. In cambio, il Verbo fatto carne usò le Scritture nel giusto contesto per contrastare il Diavolo.

Come fece Gesù a superare la tentazione?

Quando fu tentato da Satana, Gesù aveva pregato diligentemente e aveva digiunato per 40 giorni. Questo è un grande esempio per tutti i fedeli: possiamo resistere alla tentazione molto meglio quando digiuniamo e preghiamo.

Dov’è il deserto dove Gesù fu tentato?

Gesù fu tentato nel deserto della Giudea, la zona a est di Gerusalemme e dei monti della Giudea su cui si trova la città, fino al fiume Giordano e al Mar Morto.

Cosa si celebra il Martedì Grasso?

Il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri, chiamato anche “Martedì Grasso”, la Chiesa mantiene la devozione al Santo Volto di Gesù, in segno di speciale riparazione per i peccati commessi soprattutto nel corso del Carnevale.

Il culto nasce dall’antica tradizione per la quale il viso di Gesù sarebbe rimasto impresso su un telo, usato per asciugargli sangue e sudore nel cammino verso il Calvario.

Qual è il significato del Mercoledì delle Ceneri?

Parlando della celebrazione di questo giorno da parte della Chiesa, Papa Benedetto XVI ha detto,

La liturgia del Mercoledì delle Ceneri indica la dimensione fondamentale della Quaresima nella conversione del cuore a Dio. Questo è il suggestivo messaggio contenuto nel tradizionale Rito delle Ceneri….

Si tratta di un rito con un doppio significato: il primo è legato al cambiamento interiore, alla conversione e alla penitenza, mentre il secondo richiama la precaria condizione umana, come è facile capire dalle due diverse formule che accompagnano il gesto.

“La Santità non è per i pappamolli e la croce non è negoziabile, tesoro, è una necessità.” – Madre Angelica

Cosa dice la Bibbia sul Mercoledì delle Ceneri?

Non vi è accenno del Mercoledì delle Ceneri nella Bibbia. Tuttavia, l’uso delle ceneri come segno religioso è ben fondato nella Scrittura. Le ceneri erano usate nel Giudaismo come segno di lutto (Ester 4: 3) e di pentimento (Giona 3: 6, Giobbe 42: 6). Ciò è un segno naturale dell’impermanenza della vita umana e del ritorno dal peccato a Dio.

Da dove vengono le ceneri usate nel Mercoledì delle Ceneri?

Le ceneri sono ricavate dalle palme usate la Domenica delle Palme dell’anno precedente e sono solitamente portate dai parrocchiani alla parrocchia per questo scopo.

Devi essere Cattolico per ricevere le ceneri?

La pratica di ricevere le ceneri sulla testa o sulla fronte il Mercoledì delle Ceneri, mentre il sacerdote dice: “Ricordati che sei polvere e polvere tornerai” o simili, non si trova esclusivamente nella Chiesa Cattolica. Alcune Chiese non cattoliche in Occidente lo celebrano (es. Anglicana / Episcopaliana). Tuttavia, la pratica è estranea alle Chiese orientali, Cattolica e Ortodossa, che generalmente iniziano la Quaresima con altre pratiche che richiamano la necessità del pentimento e del perdono.

Poiché non è un sacramento, l’imposizione delle ceneri il Mercoledì delle Ceneri è aperta a chiunque, indipendentemente dalla propria fede. Tuttavia, dovrebbe essere fatto rispettando la pratica e l’intenzione cattolica. È quindi abbastanza comune vedere i non cattolici partecipare a questo rito.

Che significato ha il Mercoledì delle Ceneri?

Il Mercoledì delle Ceneri del 2010, Papa Benedetto XVI ha insegnato,

I quaranta giorni in preparazione della Pasqua siano tempo favorevole e di grazia lo possiamo capire proprio nell’appello che l’austero rito dell’imposizione delle ceneri ci rivolge e che si esprime, nella liturgia, con due formule: “Convertitevi e credete al vangelo!”, “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”.

Nello stesso discorso, ha detto,

Con l’imposizione delle ceneri noi rinnoviamo il nostro impegno di seguire Gesù, di lasciarci trasformare dal suo mistero pasquale, per vincere il male e fare il bene, per far morire il nostro “uomo vecchio” legato al peccato e far nascere l’”uomo nuovo” trasformato dalla grazia di Dio.

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Perché il viola è il colore liturgico della Quaresima?

Il viola è usato durante l’Avvento e la Quaresima come segno di penitenza, sacrificio e preparazione. A metà di entrambe queste stagioni – la Domenica Gaudete (la terza domenica di Avvento) e la Domenica Laetare (la quarta domenica di Quaresima) – i paramenti rosa sono tradizionalmente indossati in segno di gioia: ci rallegriamo a metà perché siamo a metà strada attraverso la preparazione e anticipiamo la prossima gioia del Natale o della Pasqua.

Quali preghiere e pratiche speciali si associano alla Quaresima?

I Misteri Dolorosi del Rosario e la Via Crucis sono devozioni popolari durante la Quaresima. Entrambe queste devozioni ci ricordano la Passione e la morte di Nostro Signore.

Perché le domeniche non vengono conteggiate in Quaresima?

Ogni domenica dell’anno è come una piccola Pasqua, piena della gioia della Risurrezione. Allo stesso modo, ogni venerdì dell’anno è penitenziale perché ci ricorda il Venerdì Santo.